EL SEED
EL SEED
eL Seed usa la calligrafia araba in uno stile distintivo per diffondere messaggi di pace, unità e per sottolineare i punti comuni dell’esistenza umana. I suoi lavori possono essere trovati sparsi in tutto il mondo, con lo scopo di unificare le comunità e correggere gli stereotipi.
Nato nel 1981 a Parigi da genitori tunisini, l’artista viene allontanato dalle sue radici arabe, parlando solo dialetto tunisino nel focolaio domestico. Nei suoi anni adolescenziali, in una sorta di ricerca della sua identità, egli comincia ad approfondire la propria eredità, imparando a leggere e a scrive l’arabo standard. Proprio durante quest’avventura, egli comincia a sviluppare il suo stile artistico calligrafico, che lo renderà in seguito acclamato in tutto il mondo. eL Seed scopre che la calligrafia araba è un modo per costruire un legame tra le sue origini, quella francese e quella tunisina, di eguale importanza, e andando avanti con il tempo, l’artista comincia a usare quella stessa calligrafia per costruire ponti tra tutti i paesi del mondo. Ogni volta che lavora con una comunità, passa molto del suo tempo a cercare la giusta citazione, quella che possa riassumere la voce della comunità con la quale sta lavorando e che possa sottolineare i concetti chiave della sua poetica, quali l’amore, il rispetto e la tolleranza.
Ad oggi, le opere di eL Seed fanno parte di importanti collezioni museali, tra cui il Louvre di Abu Dhabi, il Chrysler Museum in Virginia e il Metropolitan Museum of Art (MET) di New York City.
I suoi lavori sono stati esposti in mostre e spazi pubblici di tutto il mondo; tra i più importanti ricordiamo l’installazione in Nepal che celebra la forza delle donne, "Mirage" nel deserto dell'Arabia Saudita, la facciata dell'Institut du monde Arabe a Parigi, gli interventi sul DMZ tra Corea del Nord e Corea del Sud e nel cuore del quartiere dei netturbini del Cairo.
Nel 2021, eL Seed è stato selezionato dal World Economic Forum come uno dei Young Global Leader per la sua visione e influenza nel promuovere un cambiamento positivo nel mondo. Nel 2017, ha vinto il premio Unesco Sharjah per la Cultura Araba. È stato nominato Global Thinker nel 2016 dalla rivista Foreign Policy per il suo progetto "Perception” al Cairo. Nel 2015, l’organizzazione internazionale TED lo ha riconosciuto come uno dei TED Fellows dell’anno, per aver sostenuto l’espressione pacifica e il progresso sociale attraverso il suo lavoro. Ha inoltre collaborato con Louis Vuitton nel 2013 per il rinomato “Foulard d’Artistes”.
Ultimi progetti: Outside the Cube, Pirelli HangarBicocca, 2024; Art is a pretext, elSeed x MET, 2022; Secrets of Time, Forever is Now Edition II, Piramidi di Giza, 2022; Expo 2020, Dubai, 2021; Like Her, 2021; Mirage, Arabia Saudita, 2020; The Journey, Libano, 2019.