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Artsy

STEVE POWERS, The Many Moods of Steve Espo Powers


Inaugurazione 20 Aprile 2022 h 19:00, Via Argelati n° 24, 20143 Milano (MI)


Fino al 22 Luglio 2022

STEVE POWERS, The Many Moods of Steve Espo Powers

21 Aprile - 22 Luglio 2022

La Galleria Patricia Armocida è lieta di annunciare “The Many Moods of Steve ESPO Powers”, seconda mostra personale di Stephen Powers presso i propri spazi. Inaugurazione mercoledì 20 aprile ore 19.

 

Per l’occasione saranno esposte opere in smalto su alluminio di grandi e medie dimensioni, gouaches su carta e due installazioni luminose site specific.

 

Il lavoro di Steve Powers fonde parole e immagini in dipinti su alluminio e grafiche che riprendono lo stile della segnaletica e delle insegne fatte a mano. Dal tratto incisivo e immediato, rappresentano visivamente distillati dell’esperienza quotidiana dell’artista. Raccontano i problemi e le tribolazioni del vivere contemporaneo: l’amore, l’odio, la frustrazione, il desiderio, l’insicurezza, la rabbia, la lotta dell’esistenza umana.

 

Attraverso un’arguta manipolazione delle parole, i messaggi sono una massa di densi riferimenti e intuizioni sulle nostre preoccupazioni emotive. Poesia a mano libera composta da frammenti simili a slogan pubblicitari, in un momento in cui i computer dominano l’industria delle insegne, dell’arte e della comunicazione.

 

Joseph Becker, curatore della mostra “Stephen ESPO Powers: Daymaker” al SFMOMA, scrive: “Il suo lavoro prende in giro la nostra cultura basata sulle emoticon e le sue liriche sagaci catturano il nostro disagio collettivo per la rapidità - e spesso la vanità - della comunicazione istantanea. Powers ci ricorda l'importanza della connessione umana, l'inevitabilità del tempo e il modo in cui creiamo e ricostruiamo le nostre narrazioni personali.”

 

A tal proposito l’artista, per descrivere gli autoritratti presenti nel nuovo corpus di lavori, racconta: “Il mio barbiere ha scattato foto dei miei diversi tagli negli ultimi anni, e quindi questi grandi ritratti sono le mie versioni di quelle stesse foto. Ho dipinto i ritratti guardando il mio telefono. Il mio report settimanale riporta che il mio tempo di utilizzo medio giornaliero del cellulare è di 12 ore; quindi, utilizzarlo effettivamente per disegnare mi è sembrato un atto estremamente spirituale piuttosto che stare a guardare i social media.”

 

In “The Many Moods of Steve ESPO Powers”, parole e immagini formano riff visivi, si collegano tra loro per fare poesia, e la poesia si combina con le immagini per fare quello che l’artista chiama visual blues. Come egli stesso afferma: “Chiedetemi di disegnare in questi giorni di caos e questo è quello che otterrete: autoritratti, in quanto io sono presente; parole, perché sono volute e amore, perché è necessario.” 

 

 

 

Stephen Powers (Philadelphia, 1968) vive e lavora a New York dal 1994. Appena trasferito ottiene visibilità come editore di On the Go Magazine e autore di diversi libri: The Art of Getting Over, First and Fifteenth e Studio Gangster.

Nel 1997 lavorando sotto l’acronimo ESPO (Exterior Surface Painting Outreach), intraprende una ambiziosa campagna di graffiti ricoprendo dozzine di saracinesche newyorkesi con grandi lettere cubitali. Dalla metà degli anni ’80, il suo lavoro si prende gioco del confine tra illegale e legale, creando graffiti che sembravano pubblicità legittime o dipingendo alla luce del giorno le facciate dei negozi abbandonati.

Il suo lavoro, sotto lo pseudonimo di ESPO, gli è valso notorietà non solo nel mondo dei graffiti, ma anche nel mondo dell'Arte Contemporanea. Dal 2000 Powers espone i suoi lavori in importanti gallerie come la Deitch Projects di New York City e nel 2001 partecipa alla 49ma Biennale di Venezia con un’imponente installazione dal titolo “Street Market”, insieme a Todd James e Barry McGee.

Negli ultimi anni Steve Powers ha esposto in prestigiose istituzioni internazionali tra cui: SFMOMA di San Francisco; Brooklyn Museum di New York; MOCA di Los Angeles; Garage Museum of Contemporary Art di Mosca; Contemporary Art Center di Cincinnati; Yerba Buena Art Center di San Francisco; Orange County Museum of Art di Newport Beach; Triennale di Milano; MACRO di Roma; Padiglione della Cultura Brasiliana a San Paolo; Pennsylvania Academy of Fine Arts di Philadelphia; Liverpool Biennal; City Art Center di Dublino. Il suo lavoro fa parte della collezione permanente del Philadelphia Museum Of Art. 

 

Tra le mostre personali ricordiamo: Daymaker, SFMOMA, San Francisco, CA, US 2020; Coney Island Is Still Dreamland (To a Seagull), site-specific installation curated by Sharon Matt Atkins, Brooklyn Museum, Brooklyn, New York City, NY, US 2016; Today is already tomorrow, Target Gallery, Alexandria, VA, US, 2014; Visual Blues, Alice Gallery, Brussels, Belgium, 2013; A Word is Worth a Thousand Pictures, Joshua Liner Gallery, New York City, NY, US, 2012; Days, V1 Gallery, Copenhagen, Denmark, 2011; Separating Light From Dark, Patricia Armocida Gallery, Milan, Italy, 2008; Signarama, Deitch Projects at Art Basel, Miami, FL, USA, 2008; Sleep and Repeat, V1 Gallery, Copenhagen, Denmark, 2007;The Magic World, The Pennsylvania Academy of Fine Art, Philadelphia, PA, US 2007; ESPO Bakery, Deitch Projects, The Armory Show, New York, NY, US, 2005; My List Of Demands, Deitch Projects, New York, NY, US, 2004. Street Market (con Barry McGee and Todd James), 49ma Biennale d’Arte di Venezia, Venezia, Italy, 2001; Street Market (con Barry McGee and Todd James), Deitch Projects, New York City, NY, US, 2000.

 

Tra le collettive ricordiamo: Beyond the Streets on Paper, Southampton Arts Center, Southampton, NY, US, 2021; Dismaland, Weston-super-Mare, North Somerset, UK, 2015; Your Favorite Artist, Joshua Liner, New York City, NY, US, 2014; This Music Crept by Me Upon the Waters…, Lesley Heller New York City, NY, US, 2014; Most Oddinism, Topsafe London, The Rotunda, Miami, FL, US, 2013; Art in the Streets, The Geffen Contemporary, MOCA, Los Angeles, CA, US, 2011; New York Minute: 16 artists on the New York scene, curated by Kathy Grayson, Garage Museum of Contemporary Art, Moscow, Russia, 2011;  New York Minute: 16 artists on the New York scene, curated by Kathy Grayson, MACRO Museum, Roma, Italy, 2009; Lots Of Things Like This, curated by Dave Eggers, Apex Art, New York, NY, USA, 2007;  Beautiful Losers, Art Center, curated by Christian Strike and Aaron Rose, Cincinnati, OH, US (exhibition traveled to Buena ArtCenter, San Francisco, CA; Orange County Museum of Art, Newport Beach, CA; Triennale di Milano, Milan, Italy), 2004 - 2006; Le Tri Postal, Lille, France, 2004; Waylon Saul, Liverpool Biennial, Liverpool, United Kingdom, 2002. 

 

Progetti Speciali: I WANT TO THANK YOU per la giornata internazionale dell’AIDS, at Pier 40, New York City, NY, US, 2019; Love letter to Baltimore, Baltimore, MD, US 2014; Love letter to Brooklyn, Brooklyn, NY, US 2011; Love letter to Syracuse, Syracuse, NY, US 2010; Love Letter for You, Philadelphia, PA, US 2009;  Waterboard Thrill Ride, part of Creative Time's Democracy In America Exhibition, Coney Island, NY, US, 2008;  Dreamland Artist Club, co-curato e partecipato ad un progetto in cui 40 artisti hanno dipinto le insegne di Coney Island, New York, US, 2004; Indelible Market, on Barry McGee e Todd James, curato da Alex Baker, Institute Of Contemporary Art, University Of Pennsylvania, Philadelphia, PA, US, 2000.

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