DOZE GREEN
DOZE GREEN
Jeff Green (1964) nasce nell'Upper West Side di Manhattan ed è protagonista della scena artistica newyorkese degli anni Ottanta. Pioniere del Writing, comincia a dipingere la metropolitana di New York nel 1977, con mentori quali Dondi White, Phase 2 e Rammelzee che hanno influenzato la sua estetica nonché filosofia, sviluppando uno stile estremamente riconoscibile in cui fonde una visione futuristica a elementi simbolici e concetti legati alla numerologia. L’anno successivo entra a far parte della Rock Steady Crew antesignana di un nuovo stile di danza noto come break dance o B-Boying. Il gruppo inizia a ballare in mostre d'arte e gallerie di Soho e del Lower East Side di Manhattan. Nel 1982 Green presenta le sue opere in due mostre presso la Fashion Moda, la stessa galleria dove espone Jean Michel Basquiat e alla Fun Gallery di Patty Astor con Keith Haring. Tra l’83-’84, dopo le apparizioni in film importanti come Wildstyle (1982) con la Crew, Flashdance (1983) e Style Wars (1983), espone a New York da Tony Shafrazi Gallery, Leo Castelli e Barbara Brathen Gallery. Successivamente nel 1986 è presente al group show Surrealismo con Andy Warhol, in compagnia del quale partecipa al noto libro-documentario Antonio’s girls (1982) con protagoniste Jessica Lange, Jerry Hall, Pat Cleveland e Grace Jones. Con il fondatore della Pop-Art è ospite alla serata celebrativa del lungometraggio dipingendo allo Studio 54. Doze Green negli anni ’90 si trasferisce in California evolvendo e perfezionando il suo linguaggio visivo in modo coerente. La struttura della lettere si libera e la linea si tramuta in flusso perpetuo da cui emergono rappresentazioni astratte del corpo umano. Da allora il suo lavoro, è esposto in importanti gallerie e musei in tutto il mondo ed è presente in collezioni pubbliche e private. MIMESIS - Even The Greatest Stars segna l’apice evolutivo dello stile dell’artista. La sintesi del suo percorso, a Milano.
Tra le mostre personali, ricordiamo: Gray Matter 3.0, Museum of Graffiti, Miami - Austin, USA, 2022; Transmissions, Chenus Longhi, Paris, France, 2018; Limbo, Wunderkammer, Milan, Italy, 2016; Out of Knowhere, Jonathan LeVine, New York, USA, 2014; Solo, Openspace Gallery, Paris, France, 2013; Luminosity In The Dark Rift, Jonathan LeVine, New York, USA, 2012; New Works, Jonathan LeVine Gallery, New York, USA, 2010; Rubincon's Cube, with Pavirellis, New York, USA, 2008; N.O.O.N., Jonathan LeVine Gallery, New York, USA, 2008; Gas, Global Gallery, Sydney, Australia, 2007; Gas, Paper Shadow Gallery, Melbourne, Australia, 2007; The Left Hand Path, Webbs Gallery, Auckland, Australia, 2007, Greymatter, 111 Minna Gallery, San Francisco, USA, 2004; Solo, Carlos Irizarry Gallery, San Juan, Puerto Rico, 2003.
Tra i group show, invece: Concrete to Canvas, West Chelsea Contemporary, New York, USA, 2022; Beyond the Streets, Beyond the Streets, New York, USA, 2019; Cross the Streets, Museo d’Arte Contemporanea di Roma, Italia, 2017; The Bridges of Graffiti, collateral event of the 56th Biennale di Venezia, Italia, 2015; TAG, Grand Palais, Parigi, 2009; Chimera, Miami International Art Fair, USA, 2009; In the Land of Retinal Delights, The Juxtapoz Factor Laguna Art Museum, Laguna, USA, 2008; War Pen, Leonard Street Gallery, Londra, UK, 2008; Beautiful Losers, Contemporary Arts Center, Cincinnati, USA, 2004; Casita, Museo de Art de Puerto Rico, San Juan, Puerto Rico, 2004; Juxtapoz, 111 Minna Gallery, San Francisco, USA, 2004.