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MARCO MAZZONI


MARCO MAZZONI

Mazzoni intreccia un mondo basato sulla tradizione popolare italiana, fatta di Janas e Cogas, donne che secondo la credenza sarda seducono, incantano, maledicono e guariscono.

Il suo lavoro è un omaggio alle arti segrete delle guaritrici; ogni disegno è infuso di metafore che raccontano la loro storia. Nelle composizioni circolari, che alludono al ciclo della Natura, si vedono piante medicinali e lisergiche, farfalle e uccelli impollinatori che bevono il loro nettare e, seminascosto dalle foglie e dalle ali, emerge il volto delle donne costrette a nascondere la loro sensualità e i loro saperi a causa dei bigottismi dettati dalla religione, accusate di stregoneria perché herbarie, donne d'erba.

Le guaritrici e le levatrici hanno avuto un ruolo molto importante all'interno della comunità. Erano figure femminili rispettate e la conoscenza delle erbe medicinali conferiva loro un potere che la Chiesa e lo Stato medievale hanno cercato di contrastare. Con l’avvento della Controriforma, la presa di posizione nei confronti di coloro che curavano con le erbe, assunse toni precisi e molto gravi: l'autorità ecclesiastica creò una frattura insanabile tra la medicina popolare, esercitata dalle donne, e quella accademica, esercitata dagli uomini, attuando una politica di sorveglianza delle pratiche terapeutiche adottate per le cure.

Marco Mazzoni sottolinea l'importanza dell'interazione tra le donne e le piante sviluppando il suo soggetto più conosciuto, il volto di donna incorniciato da flora e fauna, elevandolo ad icona. Ne svela le percezioni più intime, ricordi narrati su pagine di diario, visioni immaginifiche di animali "impossibili", frutto dell'esplorazione estatica di viaggi allucinatori.

L'artista non disegna mai gli occhi del soggetto, in modo che lo spettatore non veda l'opera come un ritratto, ma come una natura morta, una composizione in cui tutti gli elementi hanno eguale importanza. Mazzoni, tecnicamente geniale, realizza, a matita colorata, complessi chiaroscuri sovrapponendo luce e buio, per creare un bagliore intenso e profondo. Il risultato è un'opera che racconta del momento in cui la donna prende il controllo di tutto, in completa armonia con la Natura.

Marco Mazzoni è nato nel 1982 a Tortona. Vive e lavora a Milano.

Tra le sue mostre personali ricordiamo: Marco Mazzoni, Thinkspace Gallery, 2017; Marco Mazzoni: Home; Galleria Giovanni Bonelli, Milan, 2015; IMMUNE, Thinkspace Gallery LA, 2014; White days, GALLERY B15, Copenhagen, 2014; Naturama, Roq La Rue Gallery, Seattle, 2013; AnimanerA, Jonathan Levine Gallery, New York, 2013; Il Ricordo è un Consolatore Molesto, Galleria Patricia Armocida, Milano, 2013; La Natura Squisita. Oltre i confini del POP (con Fulvio Di Piazza e Nicola Verlato), Fondazione Stelline, Milano, 2012; RIver Of Milk, Roq La Rue gallery, Seattlel, 2012; XTSY, GALLERY B15, Copenhagen, 2011; Ergot, Nur Gallery, Milan, 2010.

Selezione mostre collettive: Cluster A Group Show of Groupings, Jonathan LeVine Gallery, New York City, NY, 2016; Imago Mundi. Luciano Benetton Collection. Mappa dell’arte nuova, Fondazione Giorgio Cini, Venice, 2015; Gennem byen sidste gang, Galleri Benoni, Copenhagen, 2014; New Blood, Thinkspace Gallery, Los Angeles, 2012; Suggettivism NYC, Bold Hype Gallery, New York, 2012; One of a Kind, Strychnin gallery, Berlin; Death and the Maiden, Roq la Rue, Seattle; Motion, Corey Helford Gallery, Los Angeles, 2012; Summer Invitational Group Exhibition, Jonathan LeVine Gallery, New York, 2010.